

Con il termine “Alimentazione” si intende esclusivamente o prevalentemente la scelta, la preparazione e l’assunzione dei cibi. In fisiologia assume un significato più estensivo, tale da prendere in considerazione tutte le trasformazioni fisiche, chimiche e fisico-chimiche che gli alimenti subiscono all’interno del tubo digerente.
La Psicosomatica è lo studio, in questo caso applicato all’alimentazione, delle connessioni, delle regolarità, delle analogie, su basi rigorosamente scientifiche, che esistono tra la personalità degli alimenti e la personalità umana, allo scopo di individuare la possibilità di rinforzare e sviluppare aspetti positivi del comportamento umano attraverso lo stimolo proveniente da alimenti di origine vegetale e animale e da nutrienti appartenenti al regno minerale.
L’alimentazione in senso psicobiologico e psicosomatico consiste quindi in qualsiasi attività attraverso la quale ogni organismo si rapporta con il suo ambiente, acquisendo da esso oltre che alimenti in senso stretto anche dati e informazioni.
Perché ho scelto questo approccio?
Per prima cosa perché siamo essere umani e siamo costituiti oltre che da cellule anche di intelligenza, emozioni e sentimenti. La nostra mente e il nostro corpo non sono due entità separate. E’, infatti, ormai dimostrato da numerosi studi scientifici che la salute dell’organismo è influenzata dalla psiche e viceversa.
Secondo motivo ma, non meno importante, nasce da una domanda: Perché al giorno d’oggi esistono un’infinità di “diete” e, soprattutto così diverse tra loro? Siamo, infatti, costantemente bersagliati dalla “dieta vincente” che, sulla base di scoperte proprietà miracolose di qualche specifico alimento, dovrebbe regalarci l’elisir di lunga vita. E, tutte queste diete sono solitamente scoperte da persone qualificate e supportate da “evidenze scientifiche”. Non sarà forse errato il significato attribuito alla parola “dieta”? Per me la “dieta” non è rappresentata da un programma alimentare standardizzato da seguire pedissequamente ma, significa STILE DI VITA. E in quest’ottica una corretta alimentazione basata sulla personalità dell’individuo e sulla chiara definizione degli obiettivi è il punto di partenza verso un miglioramento della qualità della propria vita. Il programma alimentare viene elaborato sulla base delle caratteristiche e delle aspettative del singolo individuo; viene cioè personalizzato e rivolto alla ricerca del benessere. Ma l’attenzione per l’alimentazione andrà di pari passo con la cura del corpo e della mente nell’ottica della cura della persona in senso davvero olistico del termine. Alimentazione corretta, una sana attività fisica e il giusto atteggiamento mentale sono tre aspetti imprescindibili tra loro per il raggiungimento della nostra migliore qualità di vita.
E’ evidente a tutti che ognuno di noi comunica con il corpo e che è l’aspetto fisico a determinare il primo pre-giudizio che ogni persona che incontriamo si fa di noi. Fra questi due concetti esiste un mondo. A partire dalle motivazioni che spingono ognuno di noi a dedicare tempo, cura e sforzi alla scelta di un cibo piuttosto che un altro. Oltre alla comunicazione, il cibo ha a che fare con la nostra salute, e quindi con il rapporto che ognuno di noi ha con se stesso e con la cura, l’attenzione e la consapevolezza della propria salute. Quando infatti, dal soddisfacimento del bisogno di nutrirsi deriva un’alterazione dello stato di salute o una sensazione di disagio si parla di disturbo del comportamento alimentare. Il comportamento alimentare può essere analizzato secondo due approcci diversi: quello medico tradizionale o quello del counseling psicobiologico. Secondo l’approccio medico tradizionale l’individuo che ha un approccio errato con il cibo è una persona malata e il rimedio è rappresentato dall’azione localizzata esclusivamente sui processi biochimici che hanno portato a questa alterazione. Al paziente vengono quindi proposte svariate diete che agiscono esclusivamente sul “disturbo alimentare” e non sulla causa. Secondo il metodo del counseling psicobiologico il comportamento alimentare dell’individuo è lo specchio del suo modo di relazionarsi con se stesso e il mondo circostante. L’individuo viene, infatti, considerato nella sua globalità e all’interno di un determinato contesto sociale. Da questo punto di vista la terapia consiste nella ricerca delle cause che hanno portato a questo rapporto sbagliato con il cibo. La persona non viene considerata come un “paziente” che deve passivamente sottostare alle indicazione del proprio medico ma, agisce attivamente prendendosi la responsabilità ma anche i meriti dei suoi progressi.
I percorsi che propongo, infatti, sono percorsi brevi volti a fornire all’individuo il maggior numero di informazioni cercando di renderlo consapevole di sé. Consapevolezza necessaria per agire nella direzione del miglioramento della qualità della propria vita.
Pertanto non aspettatevi pillole magiche o soluzioni miracolose, la ricetta siete Voi, o meglio, è dentro di Voi. Io vi aiuterò a trovare la strada migliore.